...un’associazione no profit che opera per dare la giusta visibilità e una corretta informazione su tutto ciò che riguarda il sistema DIR, dedicando anche il suo impegno a sostenere l’importanza dell’addestramento subacqueo e a far conoscere la GUE tra le comunità subacquee locali.
Il R.N. Cesare Rossarol |
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Mercoledì 29 Aprile 2009 19:27 | ||||
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Il Cesare Rossarol salpò così da Pola alle 11.40 alla volta di Fiume. Doppiato Capo Promontore, la propaggine più meridionale della penisola istriana, si diresse verso l’attuale punta Marlera per cominciare a risalire la costa istriana in direzione di Fiume. Alle 12.40, in prossimità dell’abitato di Lisignano e a meno di un miglio di distanza da terra, una tremenda esplosione a poppavia della plancia spezzò la nave in due tronconi. L’esplosione e l’enorme massa d’acqua che irruppe improvvisamente nei locali della nave, non lasciò scampo ai macchinisti, fuochisti e addetti a mansioni sottocoperta. La parte prodiera s’impennò, assumendo una posizione verticale sull’acqua prima di cominciare ad affondare. Il troncone di poppa, invece, proseguì spinto dall’abbrivio la sua corsa sull’acqua per alcune centinaia di metri; poi, al diminuire della velocità, cominciò ad affondare molto rapidamente. Quasi tutto l’equipaggio, intrappolato all’interno delle lamiere dello scafo affondò insieme alla nave. Alcune decine di superstiti lottarono in acqua per non annegare e raggiungere la costa poco distante; tra questi una significativa manifestazione di coraggio venne proprio dal Comandante che, alla richiesta d’aiuto di uno dei suoi marinai, cedeva il proprio salvagente incurante della sua incolumità.Il Comandante e molti uomini dell’equipaggio non riuscirono a raggiungere la riva e scomparvero inghiottiti dal mare; solo una trentina d’uomini riuscirono a mettersi in salvo, soccorsi dalle unità navali intervenute e dalla popolazione locale. Nel naufragio del C. Rossarol oltre al Comandante, in seguito insignito della medaglia d’argento al Valor Militare, perirono altri 6 ufficiali e 93 marinai. Sulla costa al traverso del punto dell'affondamento, in località Lisignano, c'è oggi deposto un piccolo monumento con un’ancora in ferro piantata su pietra bianca e una lapide in bronzo con i nomi dei 100 uomini deceduti nel naufragio. |